Immagine del disco di Montebelluna
Come già detto, in questa trilogia ho mescolato elementi esoterici vari, cercando di creare uno scenario di facile comprensione.
In "Scacco al re", Scarlet compie un incantesimo particolare che le consenta di comunicare mentalmente con un altro personaggio. Prepara il tutto e infine recita una formula nella quale menzione la Madre: il riferimento è a una divinità precisa, che però non corrisponde alla Dea in accezione Wicca, giacché nella tradizione stregonica locale, tale termine viene riferito a Reitia, nella quale si scorgono molti tratti simili a Nerthus e Freyja. Reitia, come Nerthus, è legata alle acque e alla Terra, sia nel lato fecondo che in quello più oscuro.
Mi inginocchio e gli faccio cenno di fare altrettanto. Siamo uno di fronte all’altra, la fiamma della candela rossa arde tra noi, accanto a questa, la coppa.
«Dammi le mani. Chiudi gli occhi, concentrati su di me e spera che questo funzioni anche con gli Eterni.»
Mi guarda un secondo, poi segue le mie indicazioni.
Serro le palpebre cercando la concentrazione più completa visualizzando il fuoco della candela.
«Come l'acqua scorre,
Così il pensiero fluisce:
Da me a te e di ritorno,
Dalle vette al mare.
Come vento nella mente,
Così la voce può soffiare,
Se a noi la Madre
Tal parlare vuol donare.»
Qualche istante di silenzio.
«Apri gli occhi.» gli dico prendendo il calice tra le mani.
da "Scacco al re"
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