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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

Curiosità: un pizzico di magia tra realtà e fantasia 5

Immagine di Chiara Casalini Recupero il recipiente e su ogni angolo del perimetro interno della casa lascio un pizzico di polvere nera, iniziando il giro da nord; ripercorro lo stesso tragitto una seconda volta, per tracciare con essa una linea di circa cinque centimetri su ogni finestra e porta che dia all'esterno; infine, un ultimo giro col palmo rivolto alla parete, concentrandomi per richiamare il mio potere e concludere esattamente da dove sono partita. Mi mordo il polso e lascio cadere qualche goccia del mio sangue. «Che il Fuoco divori il Fuoco, Che il Fuoco tutto purifichi E dalla cenere la vita rinasca. La mia volontà si compia Al sospirar dell'ultimo canto.» Quando termino l'incanto il sangue sfrigola sulla polvere per un istante, senza lasciare alcuna traccia, segno che è andato a buon fine. da " L'Ultima sfida " Settimana scorsa vi avevo accennato al composto di polvere nera (sale, polvere di pietra lavica, iperico, mandragola, a

Curiosità: un pizzico di magia tra fantasia e realtà 4

Immagine di "darksouls1" da Pixabay Mescolo i tre oli superiori per tracciare il sigillo elementale, poi recupero i cristalli di rocca e le punte di ossidiana per creare il confine esterno di protezione, infine, seguendo con attenzione le indicazioni di uno dei libri di mamma, preparo un composto di sale, polvere di pietra lavica, iperico, mandragola, artiglio del drago e tre gocce di veleno di serpente.  da " L'Ultima sfida " Gli oli superiori sono oli particolari che richiedono almeno un anno di preparazione, almeno nella stregheria contadina, che risultano quindi molto potenti, poiché preparati con particolari elementi naturali e caricati dalla Strega. Cristallo di rocca, o quarzo ialino, e ossidiana sono pietre di protezione molto potenti, soprattutto l'ossidiana viene utilizzata per la protezione da atti stregonici, ma anche per particolari divinazioni, attraverso lo "specchio nero". Per il composto, direi che ne riparliamo

Curiosità: un pizzico di magia tra realtà e fantasia 3

Immagine di Lysons_edition by Pixabay Chi ha letto Scarlet si sarà accorto di una peculiarità degli incantesimi: la struttura.  Partono tutti da un presupposto di base, ovvero la volontà, per esercitare la quale occorre concentrazione. In ciò la pratica perfeziona, non per niente lei viene introdotta all'Arte fin da bambina. Verbo: attraverso parole o formule, la Strega vocalizza l'incantesimo, dando forma alla sua volontà e portandola in essere, sul piano materiale, sfruttando le vibrazioni del suono. Gesti/segni: tramite la tracciatura di particolari simboli, la Strega veicola il potere. Questo lo fa anche attraverso il proprio corpo, con gesti precisi atti a indirizzare l'incantesimo, talvolta con le mani o solamente con gli occhi. Uno degli incantesimi di Scarlet è " Il Silenzio dell'Anima ": Con i canini mi procuro una piccola ferita sull’indice destro e rapidamente traccio un disegno sul suo petto, all’altezza del diaframma, sotto lo ste

Curiosità: un pizzico di magia tra realtà e fantasia 2

Immagine del disco di Montebelluna Come già detto, in questa trilogia ho mescolato elementi esoterici vari, cercando di creare uno scenario di facile comprensione. In "Scacco al re", Scarlet compie un incantesimo particolare che le consenta di comunicare mentalmente con un altro personaggio. Prepara il tutto e infine recita una formula nella quale menzione la Madre: il riferimento è a una divinità precisa, che però non corrisponde alla Dea in accezione Wicca, giacché nella tradizione stregonica locale, tale termine viene riferito a Reitia, nella quale si scorgono molti tratti simili a Nerthus e Freyja. Reitia, come Nerthus, è legata alle acque e alla Terra, sia nel lato fecondo che in quello più oscuro. Mi inginocchio e gli faccio cenno di fare altrettanto. Siamo uno di fronte all’altra, la fiamma della candela rossa arde tra noi, accanto a questa, la coppa. «Dammi le mani. Chiudi gli occhi, concentrati su di me e spera che questo funzioni anche con gli Eterni.»

Curiosità: un pizzico di magia tra realtà e fantasia 1

Immagine di John William Waterhouse "The Magic Circle" Su " Scarlet - Morire per vivere " e " Scacco al re " compaiono due rituali ispirati alla tradizione stregonica contadina delle mie zone legati all'acqua per lo più, anche se nel primo lei usa il sangue. L'acqua funge da elemento di collegamento con la Madre, il sangue ne è un rafforzativo che collega le visioni alla persona che lo versa. Lo specchio d'acqua viene utilizzato come metodo divinatorio e per vedere oltre le apparenza, per arrivare quindi alla verità. Ovviamente, i rituali descritti nei romanzi non sono reali, bensì rielaborati ai fini della storia, attingendo dalla stregheria locale, tradizione nordica, ma utilizzando anche nomi ormai noti ai più e di estrazione Wicca, per facilitarne l'approccio. Nella stregheria contadina, ad esempio, il "coltello rituale" non ha un nome specifico, mentre nella Wicca è noto come "athame" 😊 Nella realtà contadi

L'amore rende vivi

Foto di Tanel Teemusk «Cos’è che dicevi, piccola, quando stavamo insieme?» Mi guarda abbozzando un sorriso che mi provoca un tuffo al cuore, mentre scuoto la testa, non cogliendo il riferimento. «È l’amore a renderci uomini, a liberarci dalle nostre catene e a farci sentire vivi.» ripete a bassa voce quella frase come l’avesse sentita il giorno prima, con una lunga pausa che nessuno interrompe «Allora, forse, anche se   morti, riusciamo ancora a vivere, tutti e tre.» da " L'Ultima sfida "

Cena al Lago Stow

Photo by William Buckley via Flickr Facciamo un passo indietro, all'inizio della storia di Scarlet, e fermiamoci ad ammirare coi suoi occhi il Lago Stow di notte 😍 Il venerdì, mi chiese di vestirmi con abiti comodi e mi accompagnò al Golden Gate Park. Fu qualcosa di straordinario.  Andammo a cenare vicino al Lago Stow. Una luna piena che sembrava immensa illuminava tutto il lago, creando mille scintille lungo la cascata: eravamo immersi in un’atmosfera del tutto irreale, quasi fiabesca. Parlammo di musica, dalla classica al blues, al jazz, e chiacchierammo del più e del meno, uno di fronte all’altro. Dopo un po’, l’aria fresca iniziò a farsi sentire, o per lo meno, io iniziai ad avere freddo e lui si alzò, prese una coperta e si sedette accanto a me, coprendomi le spalle e abbracciandomi. «Non voglio andarmene proprio ora.» mi bisbigliò all’orecchio, così appoggiai la testa sulla sua spalla e continuammo la conversazione. da " Scarlet - Morire per vivere &quo

Emozioni, come una droga

L'effetto di Alexander su Scarlet è evidente, se ne rende conto lei per prima, eppure al tempo non capiva le regole del gioco, come quella dipendenza non fosse casuale, un gioco portato avanti sul filo del rasoio, nella tela tessuta da un fine manipolatore con tre secoli di esistenza. Ma sarà tutto reale o tutto un inganno?

Gli esseri umani per un Vampiro

Cosa sono gli esseri umani per un Vampiro? Ecco che Scarlet li descrive nella sua nuova condizione, li racconta con gli occhi di un Vampiro per cui il tempo non conta, sottolineando la differenza con chi, invece, deve fare i conti con la morte, ma anche con predatori astuti e manipolatori.

L'educazione di una Strega

Così Scarlet ricorda la sua infanzia e il legame profondo con la madre, mostrandoci come una Strega educa la figlia alla propria Via. Piccoli gesti quotidiani che costruiscono un rapporto unico e importante.

La prospettiva di una lunga tortura

Joshua ha dei modi molto particolari di dipingere scenari per il futuro assai poco allettanti e, nell'ultimo atto della trilogia, ci mostrerà in quanti modi si può giocare con le vite degli altri, umani o Eterni che siano.

Il brutto vizio delle Streghe

Così Alexander fa notare a Scarlet il suo essere un Eterno anomalo e le spiega il motivo per cui ha intuito facilmente cosa sta tramando. La sua natura di Strega sembra sopraffare persino l'istinto di sopravvivenza del Vampiro, ma sarà proprio così?

Sono morto per lei

«Io sono morto per lei, sono morto al posto suo, per cui taci o col tuo sangue provvederò a ridipingere la stanza.»  Lo devo confessare, questa è una delle frasi che più amo di questo romanzo, perché svela a Scarlet un segreto e palesa tutta la passionalità di chi la pronuncia, in un modo totale, fisico e profondo, seppur un tantino violento.

Il sapore del sangue

Un Vampiro si può nutrire solo di sangue e da esso trae piacere, è la sua unica fonte di vita e ogni vena ha un suo gusto, un sapore diverso e unico, che anche Scarlet impara a distinguere e apprezzare.

Con gli occhi di una Vampira

Dopo cinque anni, Scarlet torna a parlare per noi e ci mostra il mondo con nuovi occhi, quelli di una Vampira, la quale ancora ricorda la sua città alla luce di un sole, che non può più vedere.

Incipit di "Scarlet - Morire per vivere"

“I ricordi sbiadiscono nello scorrere di un Eterno, perdendosi nelle nebbie del tempo” Così, questa notte inizio a scrivere la mia storia, seguendo il consiglio dell’ultimo uomo che ho amato, colui che ha posto fine alla mia vita e dato inizio alla mia non-vita, condannata a nutrirmi solo di chi lui mi ricorda. Mai abbastanza lontana per dimenticarlo, incapace di recidere questo legame. da " Scarlet - Morire per vivere "

Dovevo sempre andare oltre

Scarlet era così da adolescente, ma in fondo, forse, non è mai cambiata ed è questa particolarità a spingerla a cercare sempre una strada diversa, a non arrendersi, a lottare anche quando non sembrano esserci speranze.

L'inizio e la fine della storia

Così si apre e si chiude il primo atto della trilogia, per disegnare un cerchio perfetto, un ciclo della vita di Scarlet, della sua esistenza. "Mai abbastanza lontana da lui per poterlo dimenticare, incapace di recidere questo filo di sangue che a lui mi lega... per l'eternità." da " Scarlet. Morire per vivere " di Chiara Casalini